Libri, libri, libri e ancora libri.
Sono il nostro mantra. Anche quando partiamo per le vacanze. Anzi, soprattuto adesso. Così, con Isabella Fantigrossi ci siamo divise i “compiti delle vacanze”: Isa ha selezionato per voi 18 libri, trovate le sinossi qui sotto, mentre io ho pensato di raccontarvi i miei preferiti in brevi reel che publicherò su Instagram durante tutto il mese di Agosto.
Buone vacanze, Clubbers!
E buona lettura sempre.
A cura di Isabella Fantigrossi
Qui non si cerca tanto di tratteggiarne l’identità: troppo fuggevole, troppi Paesi rientrano nei grandi confini dell’area mediterranea. Nell’ultimo volume di The Passenger, la collana di Iperborea dedicata ai luoghi del mondo, si celebra piuttosto la sua grande varietà considerando la «mediterraneità» nient’altro che un sentimento. Ci sono i capitoli dedicati alla storia, ai confini, al dolce far niente e poi, naturalmente, alla cucina e alla cultura gastronomica mediterranea (firmato da Rachel Roddy). Anche qui, tanto eterogenea ma basata sul concetto, che sentiamo tanto nostro, del mangiare insieme seduti intorno a una tavola. Il sentimento che accomuna tutti noi mediterranei.
Si chiama Mario l’ultimo dei Monsù, l’ultimo cuoco di casa Tasca. Entrò in servizio nel 1954 e lo lasciò nel 2008. Così Fabrizia Lanza, discendente della nobile famiglia siciliana, nel suo ultimo romanzo, si mette sulle sue tracce alla ricerca della sua eredità: una cucina scenografica di ascendenza francese, pensata per appagare l’occhio oltre che il palato, modellata su gusti e capricci della famiglia Tasca. Insieme, Fabrizia Lanza, storica dell’arte, oggi direttrice dell'Anna Tasca Lanza Cooking School, scuola di cucina fondata dalla madre a Regaleali, ricostruisce attraverso la vita di Mario un magnifico mondo antico, fatto di enormi privilegi ma anche di preziose consuetudini.
Francesca Giovannini, alias The Bluebird kitchen, esperta di cucina e di stili di vita essenziali e sostenibili, è tornata in libreria con un ricettario perfetto per l’estate: una guida per mangiare bene anche on the road, per esempio durante una vacanza in camper. Preparare pranzo e cena con pochi ingredienti, in poco spazio (e zero sprechi) è una sfida ma è possibile farlo. Basta sapersi un po’ organizzare con materiali giusti e qualche ricetta speciale. Anzi, cucinare dentro un van, magari davanti a un tramonto o cullati dal rumore dell’oceano, è davvero uno stile di vita da abbracciare già oggi. Per imparare a tralasciare tutto ciò che è superfluo.
Dopo il celebratissimo Storia della pasta in dieci piatti (2021), lo storico della gastronomia Luca Cesari si è dedicato alla storia della specialità gastronomica più diffusa al mondo. La pizza, di cui si narrano da sempre aneddoti avvolti nella leggenda ma che poco hanno a che vedere con la storia rigorosamente documentata. Qui Cesari racconta solo fatti accertati – dagli esordi napoletani al ruolo degli Stati Uniti come incubatore di successo - attraverso fonti storiche. Che sono poche e lacunose. Ma in queste pagine sono le sole che contano davvero. Per stare alla larga da inutili miti.
Una biografia di cuoco d’eccezione, capace di attraversare e far conoscere la storia politica d’Italia degli ultimi venti anni. È la storia del sardo Pietro Catzola, che è stato lo chef del Quirinale sotto cinque Presidenti della Repubblica, da Francesco Cossiga – sardo come lui, che lo portò a Roma - a Oscar Luigi Scalfaro, da Carlo Azeglio Ciampi a Giorgio Napolitano fino a Sergio Mattarella. Ognuno con i suoi gusti e impegnati in un susseguirsi di pranzi e ricevimenti ufficiali. Tantissimi aneddoti culinari e ricordi personali corredati di ricette legate alle origini di Catzola.
Un piccolo viaggio immersi nella storia della lingua italiana attraverso i testi della gastronomia. Lo hanno percorso due professori ordinari di Storia della lingua italiana che nel loro ultimo libro ci hanno spiegato come quello della cucina sia un linguaggio settoriale sin dal Medioevo e fino ai giorni nostri composto da regionalismi e termini stranieri: insomma, simbolo di una terra, l’Italia, in cui le culture locali si sono sempre mescolate con altre, vicine e lontane. Da leggere per conoscere i testi classici dell’arte culinaria e anche lo stato della divulgazione gastronomica sui mass media di oggi.
Il sale rosa dell’Himalaya, il più osannato dall’industria del salutismo alternativo, proviene in realtà dal Pakistan e non ha alcun interesse nutrizionale. Il cioccolato dimagrante? Non esiste. Il calcio delle acque minerali? Non provoca calcoli renali. Le marmellate e le confetture senza zuccheri? Non possono esistere: lo zucchero è necessario per gelificare la pectina. Parola di Dario Bressanini, il chimico più famoso del web, professore universitario e divulgatore scientifico, nel suo ultimo libro, un manuale «di autodifesa alimentare dalla disinformazione scientifica». Una guida da leggere per districarsi tra i falsi miti legati al cibo e capire i meccanismi della ricerca scientifica.
Per chi è in procinto di partire per Parigi, una nuova guida illustrata (con i disegni di Monica Lovati) per orientarsi nella città più elettrizzante del mondo, tra arrondissement, tipi umani (i rivoluzionari, i bohémien, i bomeur…), ossessioni della capitale francese (come l’apéro e il brunch della dimanche) e tantissimi consigli su usanze, mezzi di trasporto, quartieri e tantissima cucina (la conoscete la differenza tra una brasserie e un bistrot? E quale è il mercato più chic della città?). Per vivere Parigi da veri parigini.
Di fatto, sugli altari delle divinità gli uomini hanno sempre consacrato la loro identità alimentare, offrendo frutti, primizie, animali, spezie, insomma il meglio delle bontà e tipicità di cui dispongono. Allo stesso tempo, raccontano gli antropologi Moro e Niola, ogni decalogo religioso è un menu sottotraccia. Quel che è lecito e quel che è proibito, i tempi e le modalità della cottura, della produzione e del consumo, la convivialità, lo scambio, le forme del sacrificio, le regole della macellazione animale e della produzione degli alimenti hanno sempre un fondamento sacro. Nel loro ultimo libro, uscito per la bellissima collana delle Vele Einaudi, una piccola storia delle religioni attraverso il cibo. Oppure una storia del cibo attraverso le religioni.
I disturbi alimentari sono come un’escursione in montagna, spiega il medico psichiatra (e quasi cuoco) Stefano Erzegovesi: per affrontarli bisogna essere ben equipaggiati, consapevoli di cosa si sta facendo e mai da soli. Dunque, anoressia, bulimia, binge-eating e obesità resistente alle diete possono essere affrontati non solo affidandosi alla sola forza di volontà ma con una strategia più sofisticata. Attraverso un percorso che unisce amore, pazienza, scelte alimentari (fatte di libertà di scegliere che cosa mangiare, curiosità di provare e potenza curativa delle relazioni). Passo dopo passo. Oppure un boccone alla volta.
Ci sono le piante che proteggono, quelle che curano ferite e anche piante che cucinano, come l’acetosa, la borragine, la santoreggia, il papavero... Alcune distinzioni «sentimentali» per catalogare il grande mondo vegetale selvatico troppo a lungo dimenticato. Le ha raccontate Stefania Piloni, ginecologa, profonda conoscitrice di erbe medicinali e docente in fitoterapia presso l’Università di Milano, nel suo ultimo libro. Un appassionante invito a ritrovare il legame perduto con la natura. Quello che lei coltiva nel suo giardino botanico dove ha incarnato la sua passione «salvatica» per le piante medicinali.
Alzi la mano chi conosce il frumento Kavilca oppure l’arancia vaniglia. Cibi perlopiù dimenticati, perché in via di estinzione, colpiti dalla crisi della biodiversità. Ne fa un bellissimo elenco Dan Saladino, il giornalista inglese pluripremiato, conduttore di programmi sul cibo sulla Bbc. La scienza, racconta, sta provando a correre al riparo, conservando per esempio in speciali caveau i semi più preziosi. Intanto, però, conoscere le piante e la loro diversità genetica ci può aiutare a contrastare il cambiamento climatico e anche a mangiare meglio.
Un ricettario che raccoglie un totale di 100 piatti e pure una guida alla cucina regionale italiana, da portare con sé in vacanza, per scoprire 20 posti davvero autentici, trattorie italiane che hanno fatto la storia della gastronomia italiana, ognuna delle quali propone un menu completo di cinque portate, dall’antipasto al dolce. Dalla bagna cauda alla parmigiana di melanzane, dal frico alle bombette, capaci di raccontare la magia e la varietà di sapori della «trattoria Italia».
Se davvero la storia di un luogo si manifesta in tavola, ecco allora l’identikit della Liguria, piccola terra di grandi contrasti: alte montagne che scendono verso la costa, fatta di mare e di boschi, di tradizione marinara e contadine, schiva ma con i suoi porti aperta al mondo, di Levante e di Ponente. E così è la sua cucina: multiforme, coloratissima, ricca di sapori. Ne racconta la storia e le ricette Enrica Monzani, avvocatessa dal 2016 autrice del blog A small kitchen in Genua e oggi organizzatrice di esperienze food per stranieri in Liguria, nel suo primo libro. Una celebrazione e un atto d’amore, ricchissimo di ricette, nei confronti della sua regione.
Per chi è pronto per partire per la Grecia ma è ancora convinto che la sua cucina sia solo l’inflazionata moussaka di melanzane. In realtà ci sono le zucchine ripiene di Lesbo, l’insalata cretese, la torta all’anguria di Milos...Piatti che profumano di sole e di estate, da condividere in mezzo alla tavola, prevalentemente vegetariani, nati nelle cucine delle nonne di tutta la Grecia. Li racconta Anastasia Miari, giornalista greca che ha scelto di raccontare nel suo secondo libro l’affascinante storia gastronomica del suo leggendario Paese.
Quella raccontata da Maria Rescigno, scienziata di fama mondiale e prorettrice dell’Humanitas, in queste pagine, è una vera e propria rivoluzione. Secondo le ultime scoperte della scienza, disturbi comunissimi della mente, come ansia, depressione, disturbi del sonno e dell’umore fino alla schizofrenia, possono essere prevenuti (se non addirittura curati) anche con l’alimentazione. Il segreto? Il microbiota: preservando una barriera intestinale sana, insomma, e seguendo alcune regole di stile di vita è possibile preservarci dai più comuni disturbi della nostra epoca, ansia, stress, sbalzi di umore. Nel suo ultimo libro, da leggere come un manuale ricchissimo di spunti, il racconto di quali sono i cibi amici dell’intestino e poi delle differenze tra prebiotici, i probiotici e i postbiotici.
C’è il ciambellone contro l’angoscia, la carbonara contro la solitudine e la salsa al caramello che guarisce dagli abbandoni. L’ultimo libro di Sofia Fabiani, alias @cucinare_stanca, perito chimico prestato alla pasticceria, già autrice del manuale di cucina per «incapacy», è un ricettario fatto anche per essere letto e spulciato come la storia di Sofia e come un manuale di vita molto comprensivo e un po’ autoassolutorio. Per smettere con l’idea che la cucina sia tutta ricette ereditata dalla cara nonna, piatti allegri della domenica e ricette del cuore per stare bene. La vita vera è un’altra, finalmente dice Sofia: quella di tutti è fatta di angoscia, invidia, rabbia, ipocondria, solitudini. E la cucina può essere un rudimentale, ma efficacissimo, metodo per darsi un ordine.
Moltissime regole del galateo, come indossare guanti di pelle quando si mangia, oggi sono superate. Le buone maniere però resistono, sotto nuove forme: ci spingono sempre di più ad assumere un comportamento informale per soddisfare altre esigenze. Per esempio, annullare la distanza tra le persone. Ecco allora una bella storia delle buone maniere a tavola, ripercorsa dall’autrice Margaret Visser, dalla civiltà dell’antica Grecia all’Europa medioevale fino ai nostri giorni.
Che bello le newsletter come arrivavano prima ! Con una breve descrizione per ogni libro selezionato ! Grazie mille
Ho acquistato probiota geniale e sto leggendo l'ultimo dei monsú, ma ho parecchio da acquistare questo mese ahimè