#ReadingCanBeFun
Non solo. Leggere rende felici. Perché un buon libro, molte volte, è forse un luogo migliore dove stare. I libri di cucina, poi, sono un viaggio in posti, culture e palati infiniti. Ditemi di voi, Clubbers! In quale libro state bene? Ho pensato che mi piacerebbe conoscervi di più. E, per farlo, cosa ne dite di inviarmi un breve video in cui raccontate il vostro cookbook preferito o quali altri libri state leggendo?
Scrivetemi a womencookbookclub@gmail.com.
In attesa di incontrarci, virtualmente ma anche “a tavola” (segnatevi in agenda la data del prossimo WOMEN SUPPER CLUB in Accademia Vergnano: il 13 giugno con… ) continuiamo a leggere! Ecco i vostri preferiti dello scorso mese: al primo posto A Table Full of Love di Skye McAlpine, seguito da Cucina povera di Giulia Scarpaleggia, In cucina, le verità van dette! di Arthur Le Caisne, Pizza Girl di Jean Kyoung Frazier e Le piante ci parlano di Stefania Piloni.
E poi i nuovi 10 che vi consigliamo per maggio:
a cura di Isabella Fantigrossi
Pomegranates + Artichokes
di Saghar Setareh (da Pomegranates + Artichokes: Recipes and memories of a journey from Iran to Italy, Murdoch Books, 2023, 288 pagine, 31 euro)
La mia cucina, così come le lingue che parlo e la persona che sono, non è legata a un’identità nazionale. C'è molto Iran quando parlo, quando penso e quando cucino. Ma c'è anche molta Italia, in egual misura. Si dice spesso che la lingua in cui si sogna sia la lingua predominante nel proprio cervello. Allo stesso modo, si può dire che quella che si cucina normalmente è la propria cucina predominante. Io invece posso cucinare iraniano e persiano assieme per un semplice pranzo del martedì, nello stesso modo in cui posso adattarmi a parole persiane, inglesi e italiane nella stessa conversazione mattutina davanti a una tazza di caffè. Di conseguenza, questo è anche un libro sull'identità. È un'affermazione audace dichiarare, senza scuse, la dualità della mia vita da immigrata. Né nostalgica della Persia esotica né in cerca di dolce vita in Italia. Semplicemente vivo e respiro entrambe. Appartengo a più di una cultura, nonostante gli sforzi di chi lo vorrebbe negare. Seguitemi, perciò, in un viaggio culinario che inizia in Iran, poi viaggia verso ovest attraverso il Levante e il Mediterraneo Orientale, per arrivare finalmente in Italia, con ingredienti, ricette e storie come fossero stelle polari. Intraprendendo questo viaggio insieme, spero di evidenziare le somiglianze tra ricette e storie piuttosto che le loro differenze. Attenzione, però. Non cerco l'origine dei piatti, né chi ha inventato prima cosa. Non sto facendo alcuno sforzo accademico, piuttosto voglio osservare gli incontri, passati e presenti, alla ricerca di un'umanità condivisa. (…). Dunque, spero che lungo questo viaggio rimarrete sorpresi, come me, nel vedere quanto patrimonio culinario l’esotica Persia, il combattuto Medio Oriente, il familiare Mediterraneo e l'adorata ed europea Italia condividano, molto più di quanto ci si potrebbe aspettare
Foto e ricetta di Saghar Setareh tratte da Pomegranates + Artichokes, Murdoch Books, 2023
Tiramisu di fragole al marsala
Ingredienti (per 6-8 persone):
4 uova
4 cucchiai di zucchero
La scorza di 1 limone
400 g di mascarpone
16 savoiardi
Per le fragole
500 g di fragole
Il succo di 1 limone
3 cucchiai di Marsala dolce
3 cucchiai di zucchero
Sbucciate le fragole, poi tagliatele in quarti e mettetele in una ciotola. Conditele con il succo di limone, il Marsala e lo zucchero. Copritele e fatele macerare per almeno 2 ore o, meglio ancora, per tutta la notte in frigorifero. Filtrate il liquido alla fragola in un piatto fondo in modo da poter bagnarci i biscotti. Tenete le fragole a parte. Sbattete i tuorli con lo zucchero e la scorza di limone fino ad ottenere una spuma pallida priva di granelli di zucchero. Mescolate delicatamente il mascarpone. A parte, montate gli albumi a neve molto ferma. Se serve, unite qualche goccia di succo di limone. Altrettanto delicatamente, incorporate gli albumi alla crema di mascarpone. Preparate sei-otto tazze dall'aspetto gradevole o bicchierini fantasiosi. Aggiungete sul fondo di ognuno un cucchiaio di crema al mascarpone, quindi un cucchiaio di fragole. Immergete un biscotto nel succo di fragola e rigiratelo un paio di volte per fargli assorbire il liquido al Marsala. Rompete il biscotto in pezzi in modo che si adatti alla tazza, quindi aggiungete altre fragole, una bella cucchiaiata di crema al mascarpone e ripetete. Prima di finire con un ultimo strato di crema al mascarpone, picchiettate delicatamente ogni coppetta sul piano da lavoro per sistemare gli ingredienti, in modo da non lasciare spazi vuoti. Coprite ogni coppa con la pellicola e fate raffreddare in frigorifero per circa 4 ore prima di servire.
TOAST TEST
[CONFESSARSI IN 10 DOMANDE, veloci ma intense come mangiare il famoso panino]
foto di Valentina Solfrini
Il libro che avresti voluto scrivere?
The book of Middle Eastern Food di Claudia Roden.La ricetta preferita?
Nel mio libro? Adoro la faraona alla melagrana per la sua storia e le connessioni con l'est e i misteri che le ruotano intorno. In generale? Adoro le torte a vari strati coperte di cream cheese frosting con farciture complicate alla frutta. I dolci sono le uniche ricette che seguo con precisione: per il resto prendo spunto e vado avanti di pancia.Il tuo più grande fallimento in cucina?
Non credo che esistano fallimenti in cucina: se una cosa non viene bene, pazienza. Però c'era una ricetta che originariamente doveva essere presente in Pomegranates & Artichokes, l'ho testato circa 5 volte e non mi è mai venuta, anche se era un piatto abbastanza semplice, così l'ho dovuta abbandonare. Una volta, invece, a 17 anni ho bruciato patatine e cotoletta finché a carbonizzarle, mancava poco che andasse a fuoco la cucina, ma non era comunque un fallimento...L’ultimo cibo che vorresti mangiare prima di morire?
Il ghormeh sabzi di mia mamma, come lo faceva una volta (perché ultimamente non lo fa bene). Il ghormeh sabzi è uno dei sughi (khoresh) più classici in Iran: è un stufato di pecora, con tantissime erbe e fagioli rossi, cotto lentamente per ore e condito con lime secchi, verjuce (succo dell'uva acerba), da servire con il riso bianco.Il primo cibo assaggiato?
Non mi ricordo, ma so che mia madre mi ha svezzato con una specie di budino alle mandorle: mandorle grattugiate in acqua calda.Lo strumento di cui non puoi fare a meno in cucina?
Sono abbastanza minimalista in cucina, mi bastano un buon coltello e un tagliere e forse una buona grattugia.Il tuo segreto inconfessabile in cucina?
Che non cucino! Sto vivendo ormai un periodo lungo in cui, se non c'è un evento o un'occasione speciale per gli ospiti, non cucino per niente.La donna che stimi di più?
Tutte le donne iraniane che da 44 anni e soprattutto dallo scorso settembre lottano coraggiosamente contro il regime della Repubblica islamica, rischiando la propria vita per cose così semplici come poter scegliere come vestirsi.Di cosa ti senti in colpa?
Di essere lontano dai miei genitori ora che stanno invecchiando.Il tuo miglior pregio?
Finisco sempre le cose che comincio, anche se con ritardo, non lascio mai cose fatte a metà.E il peggior difetto?
Un po’ di mania di controllo e a volto penso di poter fare quasi tutto meglio di tutti gli altri.Il desiderio segreto?
Vivere in campagna, nel mio bnb e residenza creativa.Il giorno più felice della tua vita?
Secondo me i giorni più felici sono quelli in cui si è in compagnia, magari con del buon cibo e tante risate: mi guardo intorno e penso quanto sto bene ora.E quello più infelice?
C'è stato un giorno nell'estate 2020 in cui sembrava che non ci fosse alcuna possibilità per il mio libro di essere pubblicato, dopo che avevamo fatto tutto il possibile. Poi tutto è relativo: per quanto fossi distrutta quel giorno, da lì a un paio di giorni tutto cambiò.Stato d’animo attuale?
Molto felice, ma anche leggermente “impanicata” e molto molto esausta.Il tuo motto?
Make it simple but significant.
Buonasera, questo mese non ho dubbi sul libro da scegliere, mi sembra molto interessante e mi piace moltissimo il titolo: L’uovo alla Kok di Aldo Buzzi. Vi ho inviato anche il video consigliato che spero sia arrivato.