Clubbers,
come è piacevole l’arrivo di settembre con il suo retrogusto della fine e dell’inizio che è sempre un concentrato di ‘è tempo di’.
È tempo di nuovi libri. Qui sotto trovate le sinossi dei 10 che abbiamo pensato per voi. E di nomination. I 5 libri più votati del mese di agosto sono: al primo posto Affari di cuore di Nora Ephron, seguito da Le Ricette di Petronilla di Amalia Moretti Foggia, Coming to My Senses di Alice Waters, Il libro di cucina di Edna Lewis e Persuasione di Jane Austen che non era tra i nostri 10 libri suggeriti del mese, ma vi è piaciuto così tanto durante l’ultima diretta del Cookbook Club che abbiamo pensato si meritasse un posto nella Women Food Library.
Emiko Davies ci ha fatto un regalo. Un racconto in esclusiva per le Clubber in cui narra come è nato il suo ultimo libro, Cinnamon and Salt.
Questi i vostri commenti che ci hanno emozionato di più!
Le ricette di Petronilla per tempi eccezionali – @tea.ida, “anch’io sono di Mantova. L’ammiro per il suo coraggio femminile e perché penso abbia dato alle womencook del suo tempo momenti felici. Tra queste c’era mia mamma, che custodiva le sue ricette ritagliate dal giornale e le infilava in un’agenda. Io l’ho ancora”
Coming to My Senses – @Elena Valentino, “sono felice di aver letto questo libro pieno di vera bellezza... Sono davvero tanti gli argomenti che mi hanno conquistata e in cui mi sono piacevolmente ritrovata! Inoltre mi ha colpita l’immensa umiltà dell’autrice che, secondo me, è tra tanti il suo miglior pregio”
Affari di cuore – @silviainthekitchen, “è stato per me un libro di grande ispirazione”
Il libro di cucina di Edna Lewis – @Silvia Cavalsassi, “adoro chi usa in cucina l’umanità come ingrediente principale e fondamentale in ogni preparazione gastronomica”
Persuasione - @annam.64, “il mio libro preferito dopo Orgoglio e pregiudizio”
Cinnamon and Salt, storia di un libro nato su un tovagliolo
di Emiko Davies
Il mio ultimo libro di cucina è nato in maniera diversa da quelli precedenti. L'idea di scrivere un libro che abbia come soggetto cicchetti veneziani non è stata inizialmente mia, anche se adoro Venezia. Spesso ho pensato che sarebbe stato più che possibile chiamare “casa” la cittá lagunare invece di Firenze, dove mi sono spostata dall'Australia nel 2005.
Non è mai banale: la laguna verde, il labirinto di “calli,” essere circondato dall'acqua, i palazzi mangiati dal sale e dal tempo, i campi nascosti come delle piccole tasche. Ci si può ritrovare avvolti dalla nebbia invernale o scottati dalle pietre scaldate dal sole estivo, Venezia è sempre, in ogni frangente, unica ed indimenticabile. Da quando, nel 2007 e nel 2008, ho fatto uno stage di restauro sul'isola di San Lazzaro, prendendomi cura di manoscritti antichi ed incisioni alluvionati nella collezione del monastero degli Armeni di San Lazzaro, Venezia ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, cerco qualsiasi scusa per tornarci, per ritrovare cari amici e per mangiare nella maniera che amo di più: andando da un bacaro all'altro assaggiando una miriade di cicchetti diversi.
Come dicevo, l'idea di questo libro non è inizialmente stata mia, è invece cominciata molti anni fa durante una conversazione con una carissima amica australiana, Rosa Salzberg, una professoressa di storia, originaria di Melbourne che, da almeno dieci anni, vive fra Venezia, Inghilterra, e Trento. Ci siamo conosciute per la prima volta circa 15 anni fa a Firenze per l'apertura di una mostra fotografica, e con un cocktail in mano e stuzzichini a volontà, abbiamo parlato tutta la sera come vecchie amiche. Quando insegnava a Venezia approfittavo dei suoi inviti per andare a trovarla e mi guidava tra le calli a trovare i suoi posti preferiti per mangiare e bere, tra tramezzini, sarde in saor, calici di prosecco e fritole.
Durante l'estate del 2020, in vacanza insieme in un'agriturismo a San Gimignano con le nostre famiglie, il tavolo pieno di bottiglie di Vernaccia e piatti di salumi di Cinta Senese, Rosa ha suggerito ancora di pensare all'idea di fare un libro insieme: Cicchetti a Venezia, questi piccoli morsi di cibo che si intrecciano ed annodano con l'intricata storia di Venezia. “Food, wine and history in the back streets of Venice,” ha scritto su un tovagliolo di carta (tante cose importanti spesso iniziano come “napkin notes”). Sotto la luce di una mappa mentale con parole come “moscardini”, “sarde in saor”, “cannella”, “Vedova”, “Malvasia”, “cibo di strada”. Abbiamo deciso di rivederci il mese dopo proprio a Venezia e stare un weekend per riempire ancora di più questo tovagliolino.
Mentre i nostri bambini correvano per i campi, abbiamo bevuto spritz di tutti i tipi e mangiato nei nostri bacari preferiti – ho assaggiato il baccalà mantecato ovunque. Rosa mi ha portato in giro per le calli più strette vicino al Rialto, dove si nascondono le osterie più antiche della città e dove Rosa finisce spesso per le sue ricerche sulla storia della migrazione delle persone da e per Venezia. Ho fatto centinaia di fotografie e abbiamo raccolto ancora più idee per presentare il nostro tovagliolino riempito alla casa editrice australiana che fino ad ora ha pubblicato tutti i miei libri.
Era luglio 2020 e le strade erano quasi vuote, solo alcuni viaggiatori italiani coraggiosi e curiosi erano in giro. Ho postato su Instagram alcune foto di canali e campi vuoti, e tutti i cicchetti che abbiamo mangiato durante questo periodo storico in una Venezia quasi vuota. Quando sono tornata a casa, fra le mail ce ne era una della casa editrice, che avendo notato le immagini ma senza sapere niente sul processo che già era cominciato mesi prima, diceva: Se facciamo un libro sui cicchetti veneziani?
Così è nato Cinnamon & Salt, “Cannella e Sale”, un libro che parla non solo di cibo ma dell'immensa storia di Venezia che si nasconde ancora dietro ogni morso, ogni cicchetto, se uno sa cosa cercare.
Siete pronte alle nuove letture per il mese di settembre? Ecco i 10 titoli sintetizzati per voi.
Essentials of Classic Italian Cooking
Marcella Hazan
Marcella Hazan, nata Polini, romagnola di Cesenatico, classe 1924, si trasferisce a New York con il marito Victor negli anni Cinquanta. Soffre terribilmente di nostalgia della sua Italia, perciò si consola con le parole e le ricette di Ada Boni nel Talismano della felicità. Un giorno, per caso, il titolare cinese di un ristorante che frequenta spesso le suggerisce di tenere lezioni di cucina italiana in casa. Marcella inizia, e la voce di questi corsi domestici arriva al food critic del New York Times. Dopo l’intervista di Claig Claiborne Hazan diventa un’icona, arrivano proposte dalle case editrici più importanti. Lei pensa e scrive le ricette, il marito Victor le traduce in inglese. Il primo libro, del 1973, è un piccolo successo. La catena Bloomingsdale’s apre addirittura un corner a lei dedicato sulla 59esima, con il suo ragù in vendita. Marcella Hazan diventerà, senza volerlo, la prima mamma della cucina italiana in America. Questo volume in particolare è del 1992, e ha vinto un James Beard Award. Imprescindibile la sua ricetta della salsa al pomodoro “tre ingredienti”.
Med
Claudia Roden
Esplorare in lungo e in largo il bacino del Mediterraneo dalla cucina di casa. Questo è l’effetto di Med, il ricettario di Claudia Roden che attraverso piatti gustosi, colorati e facili, perfetti per far contenti familiari e amici, racconta la ricchissima cultura mediterranea. Da antropologa culturale, infatti, Roden restituisce sapientemente nel testo, con estrema scorrevolezza, quelle stratificazioni millenarie dietro a un ingrediente, una ricetta o una tecnica. Una vera maestra.
Everyday Fresh
Donna Hay
La semplicità resa speciale. Questo è il motto dietro ogni ricetta di Donna Hay, amatissima esperta di arte del ricevere australiana. Che in questo libro di culto mette insieme le ricette più facili e salvavita che ha raccolto nella sua lunga carriera di food writer e cuoca, consentendo a chi legge di mettere insieme un pasto in pochissimo tempo e con grande soddisfazione. Appena uscito per Guido Tommasi in italiano, ha un sottotilo eloquente: Bontà in un baleno. Provare per credere.
Dinner in One
Melissa Clark
Cento ricette da preparare nella stessa pentola: i piatti one-pot sono una tendenza nel mondo anglosassone, e la firma di punta del New York Times Melissa Clark non poteva astenersi dal raccontarla. Con un ulteriore vantaggio: quasi tutte le preparazioni del libro sono pronte in un’ora. Una miniera di spunti per cucinare con gioia in casa, tra l’altro con un 50% di piatti che non prevedono la carne.
Flour Power
Tara Jensen, prefazione Claire Saffitz
La gioia e il ritmo di fare il pane. In questo libro la baker professionista from Virginia Tara Jensen vuole far prendere confidenza ai lettori con le pagnotte a lievito madre, la sua specialità. Organizzando le informazioni in modo che siano digeribili e comprensibili, anche quando si tratta di approfondire come è fatto un chicco di grano e come si ottiene la farina. “Mai dogmatica e molto incoraggiante”, la promuove nella prefazione la nostra Dessert Person preferita, Claire Saffitz.
Masala
Anita Jaisinghani
Ingredienti stagionali, colori e texture da celebrare, spezie che insaporiscono senza travolgere tutto. Ecco la cucina indiana secondo Anita Jaisinghani, originaria del Gujarat e oggi titolare di un ristorante a Houston, Texas. Questa chef e food writer dalla penna soave spiega anche come usare le spezie a colazione, per esempio con un’acqua alla cannella come bevanda energizzante del mattino. Un libro che è una miniera di spunti per una cucina di tutti i giorni diversa, capace di far sognare.
A occhio e quanto basta
Francesca Barra
La ricetta della felicità per Francesca Barra è molto semplice: trova una ricetta di famiglia, prova a rifarla per i tuoi cari, sbaglia, rifalla, divertiti, assaporala. Cucinare è un gesto d’amore e di umanità, che non può e non deve essere schiacciato dalla tecnica. Il primo libro di cucina della giornalista, scrittrice e food influencer prende spunto dal profilo Instagram aperto durante il lockdown per condividere emozioni e ricette, ora riunite in un volume che mescola racconti di famiglia, tradizioni culinarie, vecchi quaderni della nonna. La voglia di mettere le mani in pasta è garantita.
Di cuore e di coraggio
Antonia Klugmann
La chef friulana Antonia Klugmann, una delle teste gastronomiche più importanti e influenti d’Italia, una stella Michelin all’Argine a Vencò di Dolegna sul Collio, racconta in questo libro la sua personalissima storia. Prima di studentessa di Giurisprudenza insoddisfatta, poi di cuoca “tardiva”, infine di chef e imprenditrice che ha preso consapevolezza delle proprie capacità. E che grazie a questa rinnovata forza interiore riesce a spiccare il volo, parlando per la prima volta di cucina come di una “stanza tutta per sé” in cui esprimersi ed essere felici. Evviva Antonia.
In punta di forchetta
Bee Wilson
Bee Wilson è la storica della gastronomia inglese che ha cambiato il modo di guardare al cibo: in questo libro spiega come mangiare sia un fatto culturale, nient’affatto neutro. Influenzato dall’ambiente, dalle tradizioni, dalle transazioni economiche, anche dal genere. L’analisi di come il contesto guidi i gusti e i pasti delle persone è brillante e avvincente, scritta come se fosse un romanzo.
How Wild Things Are
Analiese Gregory
Quando Analiese Gregory è tornata in Tasmania per combattere gli attacchi d’ansia che le erano venuti lavorando nei ristoranti blasonati europei ha dovuto abituarsi a un ritmo tutto diverso. A pescare, cacciare, raccogliere erbe spontanee nella natura. Una sensazione potente che si è trasformata in un libro bellissimo, capace di mettere insieme non solo delle ricette ma anche uno stile di vita. Remoto ma pieno di significato, dall’altro capo del mondo.
#04 I libri del mese di settembre
Buongiorno, la mia preferenza va a Med Un ricettario di Claudia Roden.Dal titolo umile ma indubbiamente di grande spessore culturale! Sarà sicuramente per me ricchissima fonte d’ispirazione.